[RECENSIONE] Will

Will-TNT-TV-series-artwork.jpgWill è una serie televisiva americana  che conta una stagione uscita quest’estate (2017), e che non verrà rinnovata per una seconda, non avendo riscosso molto successo.
Questa serie si concentra sugli esordi di William Shakespeare nella scena londinese.

Troviamo nel primo episodio un giovane William, già sposato e padre di tre figli che decide di lasciare la sua dimora a Stratford per fare fortuna a Londra.
Appena arrivato in città viene derubato da Presto, un ragazzetto dei bassifondi, che fra gli averi di Shakespeare trova una lettera ed un rosario che lo identificano come cattolico, e dunque come criminale. La storia viene, infatti, contestualizzata in un clima di sospetto e repressione, in quanto i cattolici al tempo venivano perseguitati e giustiziati.
Nella ricerca di un impiego a teatro Will incontra Alice, la brillante figlia del direttore del Globe Theatre, che intuendo il suo talento, riuscirà a fargli ottenere un lavoro come scrittore.
Nella capitale Will farà altre interessanti conoscenze, fra cui quella di Cristopher Marlowe, classico scrittore bello e dannato, e quella di Richard Topcliffe, a capo delle forze segrete londinesi, ben deciso a stanare e uccidere tutti i cattolici a Londra.

hh.pngPer certi versi ho trovato Will davvero affascinante, innovativa ma allo stesso tempo, purtroppo, molto limitata.
Mi è piaciuto il fatto che la forma in cui si presenta sia eversiva, lontana dagli schemi tipici delle serie storiche; i contenuti però risultano inconsistenti e piuttosto stereotipati.

Inizialmente mi ha colpito molto “la messa in scena”, in quanto questo telefilm non si premura di nascondere la sua natura di finzione. Le scenografie ed i costumi sono ispirate all’antico ma rivisitate in chiave moderna, e chiaramente non credibili.
I vestiti soprattutto li ho trovati veramente belli nell’insieme, i personaggi mentalmente chiusi portano abiti più “storici”, mentre gli artisti e i fruitori del teatro sono figure grottesche, punk, multiformi e colorate.Will-serie-tv-1.jpg

Ho apprezzato anche regia e fotografia; le inquadrature sono spesso scorci delle scene, assistiamo ai fatti da dietro a tende, dai buchi della serratura, dagli spiragli sui muri.

Ad avermi deluso però è stata la storia e la rappresentazione che si è data di William Shakespeare.
Per quanto io possa capire che questa serie sia probabilmente indirizzata ad un pubblico “young adult”, e dunque gli autori possano essere stati costretti a rendere più appetibili alcuni aspetti, non giustifico però la banalizzazione del protagonista.
La figura di Shakespeare, anche solo considerando la sua produzione e non attenendosi a ipotesi storiche più o meno valide, offre tanti spunti per creare un personaggio intrigante, spunti che però non vengono assolutamente colti. Anzi, guardando le varie puntate ho avuto la netta impressione che gli autori conoscessero ben poco l’artista.67779_ppl.jpg
Will viene dipinto come un provincialotto alle prime armi, digiuno di latino e di libri, cosa che mi ha fatto gelare le vene in quanto è innegabile la sua vasta cultura classica e del suo periodo, un errore o una scelta che risulta grossolana ed ingiustificata.
Inoltre il suo personaggio è abbastanza piatto o, più che piatto, noioso. Ci troviamo di fronte all’ennesimo uomo bianco etero alle prese con una storia d’amore impossibile, insomma, più scontato non si poteva fare.
Peccato perché la presenza dell’ambiguo Cristopher Marlowe, interpretato da Jamie Bower (probabilmente la migliore performance della serie), mi aveva fatto sperare in un rimando al “fair youth” dei sonetti shakespeariani, ovvero la figura di un giovane e bell’amante(?) del poeta.tumblr_o7dpyuJA5j1sclg8jo1_1280.png
Della “dark lady”, altro personaggio dei Sonetti, donna seduttrice e scura sia nell’aspetto sia nell’animo, neanche l’ombra, altra delusione perché speravo, magari, in un’evoluzione di Alice Burbage, la scontata co-protagonista.

La storia ugualmente risulta piuttosto banale, la si cerca di rendere avvincente con il filone dei cattolici perseguitati, che riesce solo ad appesantire la narrazione, certo, non ci fosse stato sarebbe mancata anche buona parte della poca sostanza presente, ma avrei preferito che gli autori puntassero su altri possibili aspetti della vita del Bardo.

In conclusione comunque vedere Will è stato piacevole, anche se ha disatteso di molto le mie aspettative, la consiglio per passare il tempo, oppure a chi volesse vedere qualcosa di graficamente fuori dagli schemi.
-Cat

Voi cosa ne pensate? L’avete visto? Se si siete d’accordo con quello che pensiamo? Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti o taggandoci!

 


7 risposte a "[RECENSIONE] Will"

  1. Ciao! Ho visto i primi 5 episodi e l’ho messa in attesa in un angolino perchè non riesce a soddisfarmi del tutto. Fino ad ora l’ho guardata solo per le sporadiche ma eccezionali scene di Jamie ma non so se continuerò. Non so cosa volevo che riuscissero a trasmettermi ma quello che ho visto non mi piace troppo. I costumi sono fantastici però!^^

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      1. Non so perchè ma quando c’è Jamie finisce sempre male: Anonymus, Camelot, Shadowhunters il film, Will…a parte Harry Potter in cui c’è in mezza scena e Twilight che in 5 film ci sarà in totale si e no 10 minuti, tutto il resto è un flop! Eppure è così bravo!^^

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      2. Secondo me lui come attore merita tantissimo…però boh magari come cantante nella sua band se la passa meglio! Non ho ancora ascoltato enmmeno una loro canzone perchè ho paura di innamorarmente troppo!^^

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